[...] Alystra era bella, ma Alvin non se ne accorgeva nemmeno, perché non aveva mai visto la bruttezza umana. Quando la bellezza è universale, perde il suo potere di turbare il cuore, e soltanto la sua assenza può produrre un effetto emotivo. [...]
Da La città e le stelle di A. C. Clarke.
Questo breve estratto l'ho ritenuto interessante poiché sintetizza l'effetto che ha la Bellezza sul "sentimento" umano. Ovviamente non dice nulla su cosa sia la vera Bellezza (piuttosto si riferisce alla bellezza "fisica" di Alystra, rimandando al lettore la relativa modellazione secondo criteri, quindi, soggettivi più che assoluti...). Tuttavia la forza di queste parole (e credo anche l'intento con cui l'autore le ha scritte) sta nell'evidenziare che la Bellezza (almeno quella percepita dall'uomo) è distinta, ma in mutua esistenza con il sentimento umano; e solo la percezione della sua assenza e del suo opposto ne determina l'effettivo valore.
Fine speculazione.
LR.
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